Il metaglossario del progetto Interreg Italia-Svizzera Gestisco è una piattaforma di gestione e condivisione del linguaggio che raccoglie la terminologia normativa, tecnica e operativa utilizzata in ambito di protezione civile nel territorio transfrontaliero tra Italia e Svizzera, in particolare tra il Canton Ticino e le province di Como e Varese.
La piattaforma è dotata di un query wizard che permette agli utenti di interrogare il database in modo puntuale, semplice e intuitivo. Il metaglossario è inoltre dotato di un form che permette agli utenti di suggerire l’inserimento di nuova terminologia nel database e di un servizio di API che permette l’esportazione della terminologia aggiornata in real-time in modalità linked data, in linguaggio JSON. La piattaforma dispone infine di un sistema che consente all’amministratore di gestire i dati lato backend.
dal gr. 'meta' = «con, dopo» + 'glossario', letteralmente, 'un glossario che, per le sue caratteristiche, rappresenta qualcosa di più elaborato di un normale glossario'.
In particolare, si tratta di un glossario che raccoglie lemmi, definizioni e altre informazioni provenienti da altri glossari o comunque da diverse fonti.
Per tale ragione un metaglossario generalmente possiede un corredo di metadati che indica la provenienza o l'autore di ogni tupla di elementi (lemma + definizione + acronimo, ecc.).
Secondo il concetto espresso nella pubblicazione "Strumenti per un metaglossario della Protezione civile in Italia", un metaglossario è da intendersi sia come l'insieme delle informazioni estratte da più glossari, sia come la struttura relazionale che collega e ordina tali informazioni. Allo stesso modo può essere inteso sia come una piattaforma per la rappresentazione e l'interrogazione grafica di tali informazioni, sia come una piattaforma per la condivisione di tali informazioni, dalla quale sia possibile estrarre dei subset di dati e pubblicarli su altre piattaforme mantenendoli costantemente aggiornati tramite la condivisione in modalità linked-data.
Tale piattaforma consente quindi di integrare la base di dati del metaglossario con quelle di altri progetti di glossari condivisi tramite linked data. Attraverso la stessa piattaforma un utente può attingere alla terminologia della base di dati ed eventualmente aggiungere la propria terminologia per generare un glossario personalizzato. Tramite un file di sistema, la piattaforma è in grado di registrare le modalità con cui l'utente utilizza e aggrega il linguaggio messo a disposizione, rendendone possibile l'analisi e lo studio.
In caso di emergenza, le organizzazioni di protezione civile italiana e svizzera si trovano contemporaneamente ad operare sullo stesso obiettivo, cosa che genera inevitabilmente alcuni problemi di sinonimia e omonimia.
In altre parole, il settore della protezione civile in diversi paesi si trova a realizzare strutture, figure professionali, metodi e strategie che ricoprono gli stessi ruoli all’interno dell’organizzazione di protezione civile, ma in ciascun paese detti elementi vengono chiamati con lemmi diversi. Per contro, può capitare che termini specifici utilizzati per individuare degli elementi di protezione civile (strutture, metodi, strategie, tipologie di eventi emergenziali, ecc.) rivestano, nei due paesi, significati differenti.
Esempio evidente di quest’ultima eventualità è il fatto che il in ambito di emergenza il termine “tipo B” in Italia sia assimilabile all’”emergenza di tipo B” definita dal codice di protezione civile (art. 7 del DL n°1 2/1/2018) come un evento che richiede di essere trattata utilizzando mezzi e poteri straordinari a livello regionale, mentre in Canton Ticino la stessa locuzione è riconducibile ad uno degli eventi delle emergenze NBC: la minaccia da agenti biologici/patogeni.
A parte questo esempio, in cui le problematiche legate alla ridondanza del linguaggio emergono in maniera evidente, esiste una serie di lemmi ed elementi di protezione civile appartenenti ai paradigmi delle due nazioni tale per cui possono avere origine dei fraintendimenti che possono rivelarsi fatali in tempo di emergenza.
La cultura di Protezione Civile nel nostro Paese trae origine dalla risposta che la comunità ha dovuto porre in essere per difendersi dai rischi e delle criticità cui si è trovata esposta a livello locale. Per tale motivo, anche se oggigiorno l’attività di Protezione Civile è definita dall’Ordinamento nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, alcuni suoi aspetti rimangono comunque segnati dall’approccio volontaristico che l’ha accompagnata nelle sue prime fasi storiche.
Tra essi vi è il lessico operativo, coniato in modo indipendente dai gruppi e comunità presenti a livello locale, in relazione al contesto e ai rischi presenti esclusivamente sul territorio limitrofo.
Lo sviluppo autonomo e spazialmente differenziato del linguaggio della Protezione Civile rappresenta evidentemente un limite alla funzionalità della stessa, infatti, i gruppi di operatori provenienti da diverse parti del paese che vengono chiamate a cooperare sulla medesima evenienza possono non riuscire a comunicare tra di loro in modo efficace.
Resta da valutare se potrebbe aver senso forzare l’introduzione di un lessico unico e univoco all’interno della Protezione Civile, a sostituzione degli idiomi coniati spontaneamente dalle varie comunità. L’operazione comporterebbe comunque una perdita di preziosa cultura organizzativa e, probabilmente, genererebbe inutili frizioni tra diverse squadre di intervento.
Pertanto, il senso di questo glossario non è quello di rendere uniforme il linguaggio della Protezione Civile, ma piuttosto, di fungere da elemento di trasversalità, consultabile sia in tempo di pianificazione sia durante un’emergenza, in modo tale che il personale convocato ad operare al di fuori del territorio di ordinaria amministrazione possa facilmente interagire con il gergo tecnico e regionale dei nuclei locali.
Obiettivo del metaglossario è di oggettivare, facilitare e velocizzare la comunicazione tra operatori di culture tecniche e amministrative diverse oltreché provenienti da ambiti geografici molto lontani tra loro, sia in tempo di pace che durante le concitate fasi dell’emergenza. Il metaglossario si appoggia su una estesa e capillare ricerca basata sull’harvesting dei glossari di diversi soggetti pubblici e privati disponibili sul web.
Uno dei pilastri del lavoro sta nel riconoscimento che non sussistano fonti autoritative nella definizione dei lemmi che, di per sé, prevalgono sulle altre. La definizione del lemma “Marmotta” è certamente “Marmota marmota, roditore della famiglia Sciuridae”. Ma, in ambito ferroviario è difficile sostenere che non valga, con altrettanta autorevolezza, la definizione di “particolare segnale ferroviario basso girevole che comanda il movimento dei treni in manovra”. La marmotta è appunto uno dei segnali di manovra, definiti "bassi" (in maniera autoritativa) dai regolamenti ferroviari ed esercita una funzione indispensabile nelle stazioni, negli scali merci, nei grandi depositi locomotive e in tanti casi di immissione di binari e raccordi nelle aree di stazione. Il metaglossario non entra nel merito di quale, delle due definizioni, sia effettivamente quella principale. In questo senso si discosta dai glossari tradizionali.
Un glossario tradizionale sintetizza le diverse classi di significato riportando diverse definizioni del lemma riferite a ambiti generici (in medicina, in aeronautica, in meccanica). Il metaglossario intercetta i glossari disponibili, anche nell’ambito della medesima area semantica e riporta pedissequamente tutte le definizioni rinvenute per quel lemma riportandone la fonte. L’utente ha così a disposizione, per ogni lemma, un compendio di definizioni certamente destrutturato e disomogeneo, ma che fornisce uno spaccato della cultura di Protezione Civile, consentendo una presa diretta sulla semantica organizzativa di interesse, considerando appieno il rapporto tra l'espressione e la realtà extralinguistica.